Progetto Ponti in Ungheria, 7-18 febbraio 2011
                                                 (Articolo di
Andrea Mora su L’almanacco bibliografico, n° 17, marzo 2011, pp. 44-45.)

 
Anche quest’anno, grazie al contributo del Programma Erasmus, l’Università Cattolica d’Ungheria Pázmány Péter ha organizzato, con la collaborazione dell’Università Cattolica di Milano e dell’Università Palacký di Olomouc, la terza edizione del Progetto Ponti del passato  Ponti del presente, cui hanno partecipato circa trenta studenti provenienti dalle Università sopra citate, di cui nove italiani, sette cechi e circa quindici ungheresi. Il corso, che si prefiggeva di esaminare i rapporti letterari e culturali tra Italia, Ungheria e Repubblica Ceca si è articolato su due settimane di lavori: la prima settimana di lezioni si è svolta presso il campus dell’Università Pázmán a Piliscsaba, con alcune visite di studio presso diverse istituzioni culturali sia italiane sia ungheresi a Budapest; la seconda settimana si è tenuta nella cittadina universitaria di Szeged, ospiti del Centro Italiano di Cultura e dell’Università di Szeged. Le lezioni – in lingua italiana – sono state tenute da docenti e ricercatori dell’Università Pàzmàn (Zsuzsanna Acél, Emanuele Chiacchiera, Biagio D’Angelo, György Domokos, Alma Huszthy, Mihàly Kovàcs, Norbert Mátyus, Armando Nuzzo, Michele Sità, Judit Somogyi), dell’Università Cattolica (Edoardo Barbieri, Maria Grazia Bianchi, Chiara Carpentieri, Michele Colombo, Luca Rivali), dell’Università Palacký (Patrizio Alberto Andreaux, Jiri Špicka), di altre università ungheresi (Dávid Falvay, István Monok, József Pál, Antonio Sciacovelli, László Szörényi, Éva Vígh), italiane (Amedeo Di Francesco, Enrica Guerra, Péter Sárközy), e ceche (Jan F. Pavlíček). Le lezioni si sono alternate ad altri momenti formativi, quali le visite ad alcune istituzioni culturali (la Biblioteca dell’Accademia delle Scienze e l’Istituto Italiano di Cultura a Budapest; la Biblioteca Universitaria e il Museo Ferenc Móra a Szeged). Altri momenti costruttivi sono stati le visite di studio ai luoghi più significativi di Budapest curate dagli studenti ungheresi. L’alto profilo dei relatori e la densità dei temi hanno potuto mettere in luce la continua osmosi culturale che da secoli unisce Italia e Ungheria, e gli echi che risuonano tra i vari versanti della cultura. La maggioranza degli interventi erano mirati a esaminare gli aspetti letterari e filologici dei rapporti tra Italia e Mitteleuropa, contestualizzandoli attraverso una minuziosa analisi delle fonti e prestando particolare attenzione ai criteri di ecdotica e intertestualità. Altri interventi sono stati dedicati a contestualizzare aspetti storicoartistici e a inquadrare alcune figure storiche significative. Particolare risalto hanno meritato gli interventi mirati ad evidenziare – attraverso l’analisi della circolazione di testi sia manoscritti sia a stampa – i legami letterari, storici, tipografici, politici e religiosi che attraverso i secoli si snodano tra Italia ed Ungheria, evidenziando così alcuni spunti di riflessione atti a prendere coscienza del sincretismo che da secoli avvicina questi Paesi e che ha contribuito a formare la comune identità, fondata su comuni valori, dell’Europa. Il rilevante consenso e gli alti risultati scientifici che l’iniziativa ha conseguito fanno ben sperare riguardo la possibilità di un finanziamento per un nuovo ciclo di studi nella sede ungherese, che sarà dedicato a Francesco Petrarca.